Presentata risoluzione su “Contratti di Fiume”. Vi spiego perchè sono importanti
In Commissione Ambiente è stata discussa in questi giorni una importante risoluzione sui Contratti di Fiume, che mi vede tra i primi firmatari.
Facciamo prima un passo indietro. Cosa sono i contratti di Fiume? Nel corso del II Forum Mondiale dell’Acqua (L’Aja, Marzo 2000) è stato definito il concetto di Contratto di Fiume come “strumento che permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”. Sostanzialmente i contratti di fiume sono un accordo negoziato e volontario fra soggetti pubblici e privati interessati alla gestione, all’utilizzo e alla tutela della risorsa “acqua”, dei bacini idrici in generale e del relativo contesto ambientale circostante.
I contratti di fiume, anche sotto forma di Contratti di Lago, Falda, Foce, Costa, Paesaggio Fluviale, costituiscono una vera innovazione, una rivoluzione pacifica, democratica e dal basso, principalmente per reagire al continuo diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà di un territorio reso sempre più drammaticamente vulnerabile dall’eccessiva antropizzazione e dalla carenza di manutenzione.
Alla fine dei lavori, la Commissione Ambiente ha redatto una risoluzione unificata, in cui sono stati accolti molti degli impegni previsti dal testo presentato dal M5S.
Tra questi ricordiamo l’impegno da parte del Governo a garantire una efficace informazione al fine di attuare i contratti di fiume collegialmente condivisi nell’ambito di un procedimento partecipato con la collettività, facendo in modo che i dati e le informazioni sui contratti di fiume siano resi accessibili al pubblico, anche a mezzo web; ad avviare percorsi virtuosi e progetti di studio, anche in collaborazione con le università, gli ordini professionali o altri soggetti interessati a vario titolo, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, al fine di promuovere l’attuazione di interventi innovativi in grado di valorizzare i corsi d’acqua e il territorio circostante, dal punto di vista sociale, didattico, culturale, fruitivo, turistico e paesaggistico, garantendo un concreto presidio e una corretta manutenzione del contesto.
Sono soddisfatta del lavoro fatto in Commissione. Con il ricorso ai Contratti di Fiume si tenta di contribuire a superare la logica dell’emergenza mettendo in campo una politica integrata preventiva e condivisa attraverso accordi, impegni veri e propri programmi di azione per la manutenzione del territorio, attraverso l’implementazione del ruolo ambientale dell’agricoltura e/o altre attività quali culturali, sportive, turistiche sempre coerenti con le previsioni di piani e programmi già esistenti nel bacino idrografico di riferimento/sub-bacino
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