Dl Crescita, Eipli resterà in mano pubblica, con il nostro emendamento divieto di cessione a privati
Roma, 28 mag – “Grazie a un emendamento a mia firma garantiamo che la dismissione dell’Eipli, l’Ente per lo Sviluppo e la Trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, non si trasformi in un’occasione per mettere nelle mani dei privati su parte delle infrastrutture idriche del Mezzogiorno. Il nostro emendamento all’articolo 24 del decreto Crescita, infatti, vieta esplicitamente che si possano cedere a soggetti privati quote di partecipazione della nuova società per azioni che va a sostituire Eipli, mantenendo salda la proprietà di tale società nelle mani del Ministero delle Economia e delle Finanze e delle Regioni interessate”. Lo afferma in una nota Federica Daga, deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Ambiente, prima firmataria del progetto di legge sull’acqua pubblica e firmataria dell’emendamento al decreto Crescita riguardante Eipli.
“Ribadiamo dunque il concetto per cui dighe, pompe di sollevamento e grandi adduzioni sono di competenza di soggetti pubblici e che alla loro manutenzione debba provvedere lo Stato, in piena coerenza con la nostra proposta di legge per l’acqua pubblica. L’emendamento 24.3 stabilisce inoltre che il Ministero dell’Ambiente assuma un ruolo di vigilanza e coordinamento, ruolo finora non previsto nonostante si tratti di una materia di sua piena competenza, come quella di vigilare sull’intero ciclo idrico” prosegue Daga. “Vogliamo recuperare il grave gap infrastrutturale al Sud e nel contempo far sì che lo statuto della società preveda l’assoluto divieto di cessione di quote ai privati. Ricordiamo altresì che tutte le reti e tutte le fonti sono e saranno sempre di proprietà del demanio pubblico”.
“Dopo 40 anni di commissariamento e 8 anni in stato di liquidazione, Eipli ha milioni di euro di debiti, centinaia di opere incomplete o non manutenute, posti di lavoro a rischio. Ci troviamo di fronte a un processo irreversibile e la scelta della Spa è legata alla necessità di non gravare ulteriormente sul debito pubblico in una fase delicata come quella attuale. Con l’emendamento in questione vogliamo segnare in maniera netta che la competenza e la responsabilità, dopo anni di abbandono, torna in mano allo Stato, che ha il dovere di garantire la realizzazione degli investimenti da Nord a Sud e la responsabilità di garantire l’accesso all’acqua a tutti, lontano da logiche di mercato e da privatizzazioni, in modo che nessuno resti indietro” conclude la deputata del Movimento 5 Stelle.