Acqua: sulla nuova società per le infrastrutture del Sud circola una bozza di statuto priva di valore. Resta fermo il divieto di cessione azioni a privati
Comunicato stampa – 28 settembre 2019. “In questi giorni è stata diffusa una bozza di statuto di quella che dovrebbe essere la società da costituire in sostituzione del vecchio Eipli, l’ente che doveva occuparsi delle dighe e delle grandi infrastrutture idriche di buona parte del Sud Italia, soppresso e posto in liquidazione dal Governo Monti. Ci preme chiarire che il documento, datato luglio 2019 e fatto circolare da qualcuno che aveva interesse a creare confusione, è una bozza priva di ogni valore e utilità, dal momento che i suoi contenuti confliggono con quanto stabilito dalla legge di conversione del Decreto Crescita approvata lo scorso giugno”. Lo affermano i portavoce del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente alla Camera
“Siamo inoltre certi che, come da prassi, quel documento uscito dal ministero dell’Economia sia stato rispedito al mittente non appena insediato il nuovo Esecutivo, che invece è impegnato nella stesura del nuovo statuto in applicazione della legge di conversione del Decreto crescita. Quel provvedimento contiene un nostro emendamento che esclude ogni tipo di partecipazione al capitale sociale che non sia quella esclusiva del ministero dell’Economia e delle Regioni coinvolte” riprendono le deputate e i deputati pentastellati.
“Nello statuto della nascente società, la Sgacam, sarà scritto nero su bianco che non possono esserci altre partecipazioni al di fuori di queste e che è vietata la cessione di quote ai privati. Dunque, non sarà ammesso l’ingresso di altre società nel suo capitale sociale e non sarà possibile emettere azioni privilegiate. A nostro avviso, inoltre, la nuova società non dovrà occuparsi della gestione del servizio idrico integrato, ma esclusivamente di realizzare i tanti investimenti necessari e spesso urgenti nelle infrastrutture idriche del Sud. Questa società in house dello Stato e delle Regioni dovrà essere sottoposta al loro controllo congiunto e dovrà destinare gli eventuali utili netti alla manutenzione e a ulteriori investimenti nella sicurezza di dighe e reti idriche. Continueremo dunque a vigiliare sull’iter di predisposizione e approvazione dello statuto di questo ente, perché sia realmente uno strumento utile a risollevare le sorti del comparto idrico nel Mezzogiorno” aggiungono.
“Solo così – spiegano i portavoce del Movimento 5 Stelle – si potrà condurre in porto in maniera coerente quella riforma del servizio idrico nazionale tanto attesa quanto necessaria, nel cui alveo si colloca la scelta votata ieri dai Sindaci della provincia di Agrigento, che puntano sulla forma dell’azienda speciale consortile come soggetto gestore del servizio idrico integrato. A loro e ai nostri portavoce del territorio, che hanno seguito con attenzione questa fase cruciale dopo le vicende che hanno visto protagonista Girgenti Acque (azienda a capitale misto a cui è stata revocata la concessione dopo un’interdittiva antimafia), va tutto il nostro supporto e l’augurio di buon lavoro per questa nuova sfida. La buona notizia che arriva dalla Sicilia ci rende ancora più determinati nella volontà di arrivare presto in Parlamento all’approvazione della legge per la gestione pubblica dell’acqua” concludono.
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